Nel 2000 L’OMS ha definito gli attacchi di panico come il disturbo più diffuso al mondo, dato che colpiva ben il 20% della popolazione.
Sebbene colpisca un gran numero di persone, risolvere questo problema, è possibile senza l’utilizzo di farmaci e in un tempo breve, ovvero nel giro di qualche mese.
Ma andiamo per ordine e iniziamo definendo che cos’è un attacco di panico, per evitare di confondere questo problema con altri. L’attacco di panico può essere descritto come un intenso ed improvviso episodio vissuto dalla persona con sensazioni molto forti, accompagnate dal timore di morire, impazzire o perdere il controllo di sé.

I sintomi più comuni sono:

  • tachicardia
  • tremori
  • sudorazione intensa
  • sensazione di rimanere senz’aria o avere difficoltà a respirare
  • dolore o fastidio al petto
  • nausea o disturbi addominali
  • vertigini, sbandamenti o sensazioni svenimento
  • sensazione di irrealtà (derealizzazione) o di essere distaccato da te stesso (depersonalizzazione)

Il tutto avviene in un tempo limitato di circa dieci minuti, un vero tsunami che porta ad uscirne stremati e sebbene la persona tema di morire, impazzire, avere un infarto, è accertato che di attacchi di panico non si muore. L’eccessivo controllo, ad esempio cercare di calmarsi,  rilassarsi e di riportare la condizione psicofiologica alla normalità, è ciò che fa perdere il controllo fino al tilt del panico. E’ bene sottolineare che, se le sensazioni si protraggono per diversi minuti o ore non si tratta di panico, ma di un altro tipo di problema come ansia generalizzata o angoscia, problematiche che necessitano di una valutazione e trattamento differenti.

Gli studi su chi soffre di questa problematica, effettuati presso il Centro di Terapia Strategica, hanno evidenziato la tendenza alla messa in atto da parte della persona che li sperimenta di alcuni comportamenti ridondanti:

-il controllo delle reazioni psicofisiologiche;

-l’evitamento delle situazioni temute;

-Il parlare e/o chiedere aiuto agli altri per affrontare le situazioni.

Questi tre tentativi attuati dalla persona, tuttavia, non fanno altro che peggiorare ulteriormente la situazione, aggravando e strutturando il problema sempre di più.  Incrementano infatti la percezione della paura e conducono all’esasperazione dei parametri fisiologici fino al panico.
Presso il Centro di terapia strategica di Arezzo sono stati messi a punto dei protocolli specifici per il trattamento degli attacchi di panico, con studi su migliaia di casi da cui si stima una efficacia terapeutica del 95% dei casi trattati.
Il terapeuta strategico, dopo aver individuato nella maniera più chirurgica il funzionamento del problema, utilizza le tecniche più efficaci al fine di ottenere un cambiamento nel più breve tempo possibile. Una tecnica principe per il trattamento del disturbo da panico è quella della “peggiore fantasia”. In questo esercizio si chiede alla persona di ritagliarsi uno spazio delimitato durante la giornata per immergersi in tutte le peggiori fantasie rispetto a ciò che potrebbe capitare. Gli esiti sono straordinari e man mano la persona viene guidata verso l’evoluzione della tecnica fino alla completa risoluzione del problema.

 

 

Bibliografia

Nardone, G. (2016). La terapia degli attacchi di panico. Milano: Ponte alle Grazie.